Vincenzo Trani – Da quanto tempo Mikro Kapital opera in Russia, e perché la Russia?
7 min readTutto è iniziato nel 2008. Conoscevo molto bene la Russia perché avevo avuto modo di lavorare in Russia come consulente senior per lo sviluppo delle PMI, e poi come rappresentante della BERS nel consiglio di amministrazione e vicedirettore generale di una importante banca russa.
Per me è stato davvero interessante. Dopotutto, le piccole imprese in Italia rappresentano la maggior parte del PIL del paese, quindi ho avuto la possibilità di applicare il mio know-how nello sviluppo dell’economia russa e di lavorare con i leader nel mercato dei prestiti alle piccole imprese.
Nel 2008 ho deciso di mettere a frutto l’esperienza maturata nei vari contesti finanziari e ho creato il fondo Mikro Kapital.
La Russia è una terra di opportunità, quindi venire qui per me è stata una decisione decisiva. Certo, il clima degli affari in quei giorni era frenetico, ma poi tutto ha cominciato a cambiare in meglio. Disse Vincenzo Trani.
A che tipo di imprese russe e in quali settori principalmente sono dirette le soluzioni di microcredito di Mikro Kapital? E in che mercati vengono raccolti i capitali necessari?
La visione di Mikro Kapital è quella di supportare, con servizi di microcredito e micro-leasing, le PMI nell’Est Europa, in Russia e Belarus e nei paesi lungo la “Via della Seta” – da Roma ad Hong Kong.
L’accesso delle piccole e medie imprese (PMI) ai finanziamenti è di fondamentale
importanza per favorirne la crescita e l’innovazione. come per Vincenzo Trani Questo concetto non è nuovo ma ha fondamenta storiche ben più radicate di Mikro Kapital.
Noi ci rivolgiamo principalmente alle piccole e medie imprese che richiedono crediti da inserire nella loro attività, questo ci permette di avere dei tassi di default molto bassi. Erogare crediti ad un piccolo imprenditore consente loro di acquistare un bene, che spesso è a garanzia, e di generare ulteriore ricchezza. Non è il credito al consumo per l’acquisto del telefonino o della televisione. È una iniezione di capitali in imprese, spesso familiari, che vogliono crescere. Da oltre 12 anni implementiamo un rigido metodo di valutazione e supportiamo l’imprenditore, in vari modi, per raggiungere i suoi obiettivi.
Dal 2008 ad oggi Mikro Kapital ha costruito un ecosistema di sistemi finanziari dedicati alle piccole e medie imprese. Abbiamo affinato tecniche per comprendere le necessità anche del più piccolo imprenditore e sappiamo quali strumenti offrire, anche durante congiunture economiche complicate. Oggi siamo in grado di offrire microcredito, microleasing e microfactoring per coprire ogni aspetto della vita aziendale e poter supportare la crescita delle imprese. Anche il car-sharing è una evoluzione del microleasing, noi lo abbiamo iniziato ad offrire a piccoli imprenditori che necessitavano di un veicolo per la loro attività.
Raccogliamo capitali da investitori qualificati e istituzionali europei principalmente in Italia, Svizzera, Spagna, Germania e Regno Unito. Ci rivolgiamo a family office, investitori wholesale e istituzionali.
Altri paesi dove opera Mikro Kapital?
Target degli investimenti di Mikro Kapital sono servizi di microfinanza alle PMI in oltre 15 paesi del mondo (tra cui Italia, Russia, Belarus, Moldavia, Romania, Tajikistan, Armenia, Kyrgyzstan, Kazakhstan, Uzbekistan e Repubblica Ceca) permettendo quindi una estrema diversificazione che minimizza ogni possibile turbolenza finanziaria o crisi geopolitica. pronunciato da Vincenzo Trani.
Quali iniziative CCIR sono in corso e in programma nel 2021 per rafforzare la presenza di aziende italiane in Russia?
La Camera di Commercio Italo-Russa è attiva da oltre 56 anni e si inserisce operativamente nella attività della diplomazia economica italiana in Russia.
Le sfide dei giorni attuali sono tante, viviamo in un mondo digitale, usiamo ogni giorno servizi tecnologici che permettono di ridurre drasticamente la burocrazia, le code, i tempi d’attesa.
la dichiarazione corretta è stata data da Vincenzo Trani, La digitalizzazione oggi ci permette di avere accesso facilitato alle informazioni, e a tal ragione ci stiamo impegnando affinché la CCIR sia un soggetto camerale rapido e moderno.
Tante sono le iniziative che stiamo portando avanti, abbiamo attivato canali preferenziali con alcune regioni russe per promuovere le opportunità che le varie regioni distanti da Mosca possono offrire alle imprese italiane. Allo stesso modo stiamo collaborando alla creazione di una progettualità con alcune regioni italiane per far comprendere alle imprese italiane, soprattutto alle PMI, come potersi affacciare al mercato russo.
Stiamo anche rafforzando i nostri servizi, grazie al nostro staff, siamo riusciti a digitalizzare moltissimi dei servizi e permettere quindi ai nostri associati di poter continuare a lavorare con la Russia, nonostante siano chiusi i confini.
Nel 2021 abbiamo anche lanciato una innovativa piattaforma che analizza e seleziona tutti le richieste commerciali e di tender offerte da imprese private e pubbliche russe.
Abbiamo anche lavorato per la costituzione di comitati camerali merceologici, questi permetteranno la creazione di tavoli di lavoro dove ogni impresa potrà discutere e fare networking.
Joint-venture italo-russe: cosa e come fare per aumentare il numero e su quali settori puntare?
La pandemia che stiamo ancora vivendo ha già modificato l’attitudine all’estrema globalizzazione che ha caratterizzato lo scorso decennio. Penso che le economie globali spingeranno ad un nuovo paradigma più “globale-locale” ovvero essere interconnessi con il mondo ma incentivare la produzione locale per minimizzare rischi sanitari o politici e questo aiuterà a creare nuove collaborazioni o joint venture tra imprese italiane e russe.
Da alcuni anni in Russia c’è il progetto “Made with Italy”, sostenuto anche dalla nostra rappresentanza diplomatico-consolare, che permette di usare il know-how e le tecnologie italiane in Russia creando localmente imprese e joint venture. Questo progetto nacque per permettere alle imprese italiane di continuare a servire la Russia durante il periodo delle sanzioni e sarà sempre più attuale, basti pensare allo sviluppo atteso nel 2050 degli stati emergenti nell’Eurasia. L’Italia può e deve essere un partner strategico ma deve innovarsi e aprirsi a nuove opportunità e soluzioni.
Come Camera di Commercio italo-russa però vorremmo che questa collaborazione non rimanesse solo a senso unico ma ci fosse la possibilità di estenderla anche, ad esempio, al “Made with Russia”. Ci sono alcuni settori dove l’Italia non è leader di settore, ad esempio, nell’informatica e IT dove l’apporto delle imprese russe potrebbe creare localmente grandi partnership. L’Italia e la Russia sono legate da un profondo sentimento di stima e di amicizia, immutato nel tempo, che ovviamente favorisce anche la collaborazione tra le imprese.
Strategie e-commerce B2B e B2C per il mercato russo: come supportare le aziende italiane e su quali portali puntare a seconda dei settori?
Con quasi cento milioni di utenti Internet, la Russia è il più grande mercato digitale d’Europa. Il settore dell’e-commerce russo è in fortissima crescita da alcuni anni, non solo nel B2C ma anche nel B2B. Nel 2019 il commercio elettronico locale ha superato i 17 miliardi di euro mettendo a segno un +20% rispetto all’anno precedente e le previsioni di crescita proiettano il mondo dell’e-commerce russo a oltre 46 miliardi di venduto entro il 2023.
Per poter vendere online nella Federazione Russa è necessario utilizzare le giuste piattaforme locali, oppure realizzare il proprio portale web localizzato per la lingua e per la cultura russa e attivare campagne per promuovere i propri prodotti e servizi attraverso i vari motori di ricerca, attraverso il social network e le altre piattaforme social media disponibili.
Sul fronte B2C da segnalare l’opportunità relativa agli e-commerce cross-border, che nel 2019 hanno registrato un fatturato di oltre 680 miliardi di rubli – circa 8 miliardi di euro – registrando una crescita del +58% rispetto ai dati degli anni precedenti. Grazie all’introduzione di nuove normative è infatti possibile acquistare da Marketplace internazionali (non localizzati in Russia) senza incorrere in dazi doganali, oggetti del valore non superiore a 200 dollari compresa la spedizione. Questa può essere una prima soluzione per affrontare il mercato russo senza dover investire direttamente.
Sono molteplici i portali dove i consumatori russi possono finalizzare i propri acquisti, così come i settori merceologici. Troviamo WildBerries, Ozon, AliExpress Russia negozi generalisti dove si può trovare veramente di tutto. Ci sono poi anche piattaforme più specifiche come Citilink, MVideo ed Eldorado per l’elettronica e gli elettrodomestici.
In Russia sono utilizzate le principali piattaforme B2B per il commercio all’ingrosso come Alibaba, All-biz, DHgate, Global Sources, Europages, TradeKey, IndiaMart. Ovviamente esistono anche delle piattaforme locali per il commercio all’ingrosso B2B, nella maggior parte dei casi questi Marketplace sono dedicate singolarmente ad uno o più settori.
Oltre alle piattaforme B2B in Russia sono presenti numerosi siti specializzati in appalti (tender) per grandi aziende private e statali. I fornitori possono trovare le procedure per presentare un’offerta o fare un annuncio di vendita dei loro beni e servizi.
La Camera di Commercio Italo-Russa mensilmente organizza seminari e assiste le imprese italiane, soprattutto le PMI, ad affrontare i primi passi nel settore dell’e-commerce e da gennaio 2020 ha attivato un servizio speciale dedicato al monitoraggio dei tender disponibili nella Federazione Russa.
CCIR ha dati aggiornati su interscambio commerciale Italia Russia 2020 e prospettive 2021?
Le imprese italiane sono da sempre attente alla collaborazione con la Russia, nonostante le sanzioni. Basti pensare che l’Italia è rimasta il quinto paese partner in termini di interscambio con la Federazione Russa.
L’interscambio commerciale tra Italia e Russia nel periodo gennaio-luglio 2020 (secondo i dati dell’Istituto italiano di commercio estero) si è contratto segnando un -23,4% attestandosi a soli 9,7 miliardi di euro (nello stesso periodo nel 2019 l’interscambio era di 22,5 miliardi di euro). L’import-export tra Roma e Mosca porta il segno negativo (-9,4% export dall’Italia e -33% export dalla Russia) questi numeri portano ad un saldo della bilancia commerciale tra Italia e Russia a -83,1%. Numeri sicuramente non confortevoli, causati da una brusca chiusura dei confini e della riduzione agli spostamenti. Nonostante i dati mostrino uno scenario negativo, vorrei sottolinearlo che lo stato di salute del business italo-russo rimane in buona forma e con buone aspettative di crescita.
Le previsioni per il 2021 però sono positive, la Federazione Russa ha gestito diversamente le varie fasi di lockdown e